La Promessa (Pro-Mittere)

Carissime sorelle Guide e carissimi fratelli Scout, il 23 Aprile, è per noi uno dei giorni più significativi di tutto l’anno. Celebriamo San Giorgio, patrono delle Guide e degli Scout di tutto il mondo, ma soprattutto dedichiamo questa giornata al Rinnovo della nostra Promessa di Scout. Si potrebbe scrivere un intero libro sul valore della Promessa, sulla sua storia, da B.P. ai giorni nostri, ma preferisco soffermarmi solamente su due aspetti, a mio parere fondamentali.

Il primo, è l’etimologia della parola stessa: PROMESSA, deriva dal latino antico pro-mittere, che significa “mettere davanti, porre davanti a se”. Ma semplifichiamo un po’ le cose: pensiamo ad una cordata di scalatori in montagna. Chi starà davanti? Chi sarà il primo di cordata? Senza ombra di dubbio sarà il più esperto, colui che ha la maggior conoscenza delle tecniche di arrampicata, ma soprattutto colui che ha saputo guadagnarsi la fiducia degli altri. Proviamo ora, però, a concentrarci su coloro che stanno dietro, su coloro che seguono il primo di cordata, su coloro che lo “mettono davanti”. Ci vuole un’enorme fiducia in tutto ciò, significa porre la propria vita nella mani di chi “sta davanti”, in quanto sappiamo bene i rischi che può portare la montagna ad alte quote. Dare al primo di cordata la responsabilità di essere colui che traccerà la via, che aprirà la strada, significa fidarsi ciecamente di lui, credere in lui, anche quando sembra che stia imboccando la via più difficile, ma questa fiducia darà anche un senso di sicurezza e di speranza che non verrà mai meno.

Ecco, la nostra Promessa di Scout immaginiamola così, lasciamoci guidare da essa, fidiamoci di essa e seguiamola anche nei momenti in cui sembra portarci fuori strada. La Promessa è la nostra guida sicura, che non ci abbandonerà mai, a patto che noi non ci dimentichiamo mai di essa, che non dubitiamo mai di essa e che, sempre, la “poniamo davanti” a noi.

Il secondo aspetto è relativo alla cerimonia annuale del Rinnovo della Promessa. In ambito Scout è la Cerimonia con la C maiuscola. Bisogna però prestare attenzione ad un aspetto: non dobbiamo ridurla ad una semplice tradizione. Non fraintendetemi, è meraviglioso ritrovarsi ogni anno il 23 aprile e tutti insieme ripetere la nostra Promessa. Però, si corre il rischio che diventi appunto una mera tradizione, che si faccia “perché si è sempre fatto così”, senza interrogarci sul perché, senza addentrarci sul reale significato, senza capire l’impegno che ci assumiamo.

Credo che per ognuno di noi, anno dopo anno, questa Cerimonia dovrebbe assumere un’importanza sempre maggiore. Il fatto di rinnovare costantemente l’impegno assunto nel seguire i valori della Promessa Scout, fa nascere in noi un senso di dovere nel seguirli, ci rende più consci del valore che essa ha e quindi, se decidiamo di rinnovarla, assumerà un valore sempre maggiore e la faremo sempre più nostra.

E se magari le prime volte il Rinnovo della Promessa lo facciamo perché “lo fanno tutti”, crescendo e maturando, approfondiremo sempre più la conoscenza della nostra Promessa, diventerà parte di noi e allora si che ritrovarci insieme il 23 aprile significherà davvero PROMETTERE: mettere davanti a noi la PROMESSA, far si che diventi la guida sicura che ci accompagnerà nelle gioie e nelle difficoltà della vita.

Buon Volo, Buona Caccia, Buona Strada

lince

Author: Francesco Guzzon

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