Dovete raggiungere il punto …

Nelle attività sono nostre compagne, e ci indicano un punto preciso che ovviamente i capi scelgono il più lontano possibile da cartelli stradali: parliamo delle coordinate chilometriche. Ma come funzionano? Partiamo dal principio, ovvero dalla costituzione della carta topografica.

Il primo problema della cartografia è quello di disegnare su una superficie piana, la carta, una superficie tridimensionale complessa, la terra. Per risolvere il problema sono stati studiati numerosi espedienti.

Il più famoso studio fu eseguito da Gerhard Kremer, passato alla storia con il nome italianizzato di Mercatore. Il sistema da lui ideato è concettualmente semplice: immaginiamo di avere un lampadina dentro la terra e di avvolgere un foglio di carta attorno alla terra in maniera da creare un cilindro tangente: la lampadina proietterà le ombre delle zone di terra sul cilindro, rispetto quindi il centro della terra. Viene chiamata appunto Proiezione Cilindrica Centrale di Mercatore.

Come si vede dalla figura la carta era ottimale per la zona equatoriale, ma manmano che ci si muoveva verso i poli la cartina veniva deformata (e quindi diventava poco affidabile). La soluzione fu semplice: il cilindro, invece di essere disposta tangente l’equatore venne disposto tangente un meridiano. Questa proiezione prende il nome di (Proiezione) Universale Trasversa di Mercatore – U.T.M.

Il problema che si trovava per i poli nella proiezione precedente, ora si trova nei meridiani, che risultano enormemente deformati, per aree anche maggiori della precedente soluzione.

Nella fetta centrale le dimensioni però sono proporzionate, e ci si avvicina molto alle tre proprietà che definiscono una carta: equidistanza (mantenimento della stessa scala delle distanza su tutta la carta), equivalenza (mantenimento della stessa scala tra le aree di tutta la carta) e conformità (mantenimento degli angoli).

Si è quindi eseguito questo processo per 60 meridiani, equamente distanziati l’uno dall’altro (ognuno compre 6° di longitudine, circa 670 km sull’Equatore). Si è ottenuta quindi una rappresentazione della terra divisa in tanti spicchi. Questi prendono il nome di fuso, numerati da 1 a 60 a partire dal meridiano 180, in direzione EST. Seguendo i paralleli, vennero create delle fasce, in numero di 24 identificate da lettere maiuscole dell’alfabeto così disposte:  2 al polo sud semicircolari (A, B), 20 da 80° S a 80°N con un’ampiezza di 8° di latitudine (da C a X, escludendo I e O), 2 al polo nord semicircolari (Y, Z).

Dall’incontro di un fuso e di una fascia si ottiene un’area che viene chiamata zona.

Nell’immagine a fianco si può notare come l’Italia sia compresa tra i fusi 32, 33 e 34, e nelle fasce S e T. Le zone quindi saranno 32T, 33T, 34T, 32S, 33S.

Le coordinate ora vengono definite in maniera particolare. Invece di essere riferite al centro della terra ed essere espresse in gradi, come per le coordinate geografiche geocentriche, le coordinate della cartografia UTM sono espresse in chilometri.

Il meridiano centrale del fuso fa da riferimento a tutti i punti di quel fuso: significa che la coordinata orizzontale (la prima espressa) indica la distanza del punto dal meridiano. Per evitare di avere numeri negativi per le coordinate ovest, il meridiano centrale assume il valore fissato di 500 km. Un punto che si trova 30 km a ovest avrà quindi come coordinata orizzontale 470, un punto che si trova 30 km a est avrà come coordinata orizzontale 530.

Il riferimento per le coordinate verticali è sempre l’equatore, indipendentemente dalla zona in cui si trova. Se la zona è indicata da una lettera precedente la N sarà una coordinata SUD, se la zona è indicata da una lettera successiva alla lettera M sarà una coordinata NORD.

In Italia la cartografia è gestita dell’Istituto Geografico Militare (IGM). 

Hanno preso la carta UTM dell’Italia e hanno diviso ogni zona quadrati con lato di 100 km, chiamati Quadrati Centochilometrici, identificati da due lettere maiuscole (es. QR). Questi quadrati sono allineati secondo il fuso, quindi secondo il meridiano centrale, al fine di poter connettere senza problemi le carte delle zone vicine.

Facendo un esempio: se vedo una coordinata del tipo

32TQR08752740 à32  T  QR  08 75  27 40

so già che:

  • 32 si riferisce al fuso
  • T si riferisce alla fascia
  • QR indica il quadrato centochilometrico
  • 08 75 si legge, 8,75 km, ovvero la distanza delle ascisse, la coordinata x, a partire dallo 0 del quadrato QR
  • 27 40 si legge, 27,40 km, ovvero la distanza delle ordinate, la coordinata y, a partire dallo 0 del quadrato QR

Bisogna ricordarsi che si indica sempre prima la coordinata orizzontale e poi quella verticale.

Ora le coordinate non saranno più un problema, basta solo recuperare una cartina con le coordinate chilometriche (quelle dell’IGM vanno sempre bene ma fate attenzione alla scala!), fare molta pratica e cominciare ad esplorare.

Author: Francesco Miricola

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