A conclusione di ogni anno scout, come tutti ben saprete, ci sono i campi estivi. Il Lupetto va alle Vacanze di Branco, la Coccinella al Volo estivo , Esploratori e Guide al Campo Estivo mentre la Scolta va in Route …e il Rover che fa? Dove va? Ve lo siete mai chiesto? Certo, tutti i Rover che prestano servizio in una branca vanno a fare il relativo campo, ma…fanno solo quello? Certo che no! Dovete sapere infatti che anche noi abbiamo un “main event” , il momento culminante dell’anno; il Campo Mobile.
A differenza di tutte le altre branche però, quando parliamo di un campo mobile passato non c’è mai impresso nelle nostre menti il nome di una località ben precisa e questo non perché non ce lo ricordiamo, bensì per il semplice fatto che il nostro è un campo itinerante….è mobile!! Non piantiamo mai la tenda due sere di fila sullo stesso prato, non usiamo mai gli stessi sassi per proteggere il fornellino dal vento e non ci svegliamo mai con il sole che sorge dallo stesso lato della mattina precedente.
Raccontare per filo e per segno un campo mobile purtroppo non è possibile per vari motivi, due dei quali sono sicuramente: la lunghezza che assumerebbe l’ articolo e la singolarità che acquisirebbe diventando “il Campo Mobile di Davide ” e non del clan…eh si perché dovete sapere che è un momento così emozionante , avventuroso e contemplativo che ognuno lo vive e lo racconta a modo suo: non è solo un percorso fisico ma anche un cammino nella propria anima.
Portate pazienza, per questa volta mi limiterò a raccontarvi una di queste cinque fantastiche giornate, diciamo la “giornata tipo”.
La sveglia al campo mobile soffre leggermente d’ insonnia e ci fa cominciare la giornata abbastanza presto, circa alle sette. A partire da questo momento inizia una vera e propria magia a cui pur essendo al quinto anno non ho ancora trovato risposta: con il sonno che annebbia la vista e la brezza mattutina che paralizza gli arti si fa colazione, ci si prepara lo zaino e si smonta la tenda. Nel tempo record di un’ora, credetemi, al limite delle possibilità umane , ognuno con i suoi stratagemmi per risparmiare tempo, siamo pronti per camminare, pronti per una nuova avventura tutti insieme. Capo clan in testa e fila ordinata che dura il tempo di capire con chi conviene iniziare a parlare.
Solitamente le discussioni si interrompono in due occasioni: o la salivazione si è azzerata a forza di parlare e non si ha voglia di prendere la borraccia oppure è iniziata una di quelle salite con pendenze vertiginose e proibitive. A questo punto molti di voi penseranno: “ecco! Non si parla più…finito il divertimento”. Invece no! Secondo me questo è uno dei momenti del campo mobile che restano più impressi ad un Rover perché se si alza la testa e ci si guarda intorno si possono scorgere paesaggi meravigliosi (degni dei migliori desktop) di cui parlando non ci si era accorti. Il gruppo si sgrana, ognuno sale con il suo passo e si presenta la possibilità di riflettere, di fare, come si dice, un po’ di “deserto”, o semplicemente di incantarsi a guardare il paesaggio.
A pranzo il gruppo si ricompatta. Inizia a questo punto una vera e propria gara tra le pattuglie a chi ha portato il pranzo migliore: chi si è concentrato sulla quantità con il classico mezzo chilo di pasta in tre, chi esibisce tutti i suoi studi e ricerche del perfetto rapporto peso/calorie con un pasticcio precotto. Il pomeriggio prosegue come la mattina fino a raggiungere la meta prefissata per la giornata (di solito una casera, un rifugio o un laghetto). E’ il tanto atteso momento in cui si esclama: ”Siamo arrivati!”. E in un mix di euforia e stanchezza ci si libera, a volte in modo ingrato, del compagno che per tutta la giornata ci ha abbracciato con i suoi 15-20 kg e ci si prepara per una doccia di fortuna.
Seguono la riflessione di Clan e la cena dove si tirano un po’ le somme della giornata, ci si aggiorna sui nuovi termini coniati e sulle false voci diffuse. Quando scende la sera si montano le tende che a noi sembrano hotel di lusso e ci si prepara per un meritato riposo con la certezza che, per quanto ripida possa essere la strada, pioggia o vento che sia, domani sarà un’altra giornata unica, ma soprattutto sarà una nuova avventura da vivere insieme al Clan Campanile Pendente.
Buona Strada
Davide Simonato, Procione Premuroso