Il Richiamo vien dalla Strada

Capita a tutti nella propria vita scout, di attraversare momenti di crescita, di distacco. Un giorno vieni portato dai tuoi genitori alla sede scout del tuo paese e ti immergi in una foresta accolto da un branco di vivaci lupetti guidati dal saggio Akela, ma gli anni quando si è piccoli corrono veloci tra cacce nella giungla e giochi con i tuoi amici e il passaggio agli esploratori riflette quella tua voglia –forse ancora nascosta- di confronto, di nuove sfide, di volere essere considerato “grande”, di vita all’aria aperta e di fiducia negli altri. Si cresce, si discute, a volte si litiga con gli squadriglieri e con i capi fino a quando non ti basta più essere il vice o il caposquadriglia: “non dovrò continuare a vita a tenere a bada questi ragazzini spero!”. No, non dovrai farlo anche se quando entrerai in clan forse ti accorgerai che la loro compagnia in fin dei conti è sempre stata ben accetta; con loro hai condiviso notti in tenda, campi estivi, grandi giochi, camminate infinite che “sì, forse ci siamo persi ma da qualche parte dovremo pur arrivare!”; hai gioito per delle vittorie, hai sofferto per delle incomprensioni.

Il biennio della scuola superiore finisce, ora sei veramente “grande”, i pensieri più strani si affacciano alla tua mente ed il posto giusto per affrontarli è nel clan, è il momento di diventare Rover e di mettere te stesso al centro, te per gli altri.

Ciò che lo scoutismo ti propone ora è semplice e si basa su alcuni fondamentali aspetti: la strada, la comunità, il servizio e la fede.

-La Strada: “La intendiamo non solo come fatica e sudore, ma soprattutto come cammino gioioso e come occasione di conoscenza e condivisione con i fratelli che ci accompagnano nel percorso e con tutti coloro che il Signore pone lungo il nostro sentiero”. È ciò con cui più spesso hai a che fare nella tua vita di Rover, permea la quasi totalità delle tue attività, ti è compagna al campo mobile, la affronti… ma sono perle quei momenti in cui ti confronti con essa! È una sfida con te stesso, impari a conoscere i tuoi limiti e a sfruttare fino in fondo le tue capacità sebbene ripido sia il cammino perché un’altra montagna è da scalare per raggiungere le cime della tua vita. La strada è sempre di fronte a te, il tuo passo spesso troppo celere non ti permette di guardare intorno, il paesaggio è magnifico e non sei da solo, sei in cordata, puoi viaggiare insieme ai tuoi amici sostenendoti l’un l’altro.

-La Comunità: “Si costituisce nel tempo, con l’impegno e la costanza di tutti, senza imposizioni e forzature; deve far emergere le qualità migliori di ognuno di noi, che poi dovranno essere sviluppate per poter essere poste a servizio del prossimo”. Come nella tua vita, anche in clan non sei da solo, le tue idee e decisioni per quanto possano sembrarti le migliori possibili riflettono un tuo punto di vista che può non essere condiviso da tutti. Il confronto è necessario per farti capire come sia possibile mettere d’accordo più persone spesso con pareri contrastanti, magari facendo accettare proprio quella tua geniale idea. Puoi dare spazio all’immaginazione e scoprire che lavorare insieme può portare a grandi risultati… magari davanti ad una bella grigliata e ad una birra fresca, perché impegnarsi è importante ma gioire di ciò che si è fatto è molto meglio ed in Clan questo lo si impara fin da subito perché i tuoi compagni rover non ti sono mai di ostacolo ma sempre di aiuto.

-Il Servizio: “Vuole essere per noi scelta di vita e passaggio “dall’essere con gli altri all’essere per gli altri”, in quanto il servizio stesso richiede una donazione completa non solo di qualcosa ma di se stessi.” Non voltare mai le spalle quando vedi una persona in difficoltà, che sia un Rover, un amico, un parente o uno sconosciuto. È un gesto generoso e gratuito, non forzato, ti rende più forte e ti fa capire come forse un giorno anche tu avrai bisogno di un sostegno, di una stampella quando il tuo passo sarà incerto. Rosso è il colore dell’amore e del sangue le uniche due cose di cui non dovrai mai essere parco; sono più o meno queste le parole che ogni rover partente si sente dire durante la sua ultima cerimonia, al termine (che non è mai un termine) del proprio percorso scout. L’amore per gli altri, scoprire se stessi per aiutare e comprendere al meglio il prossimo, pronti a sacrificare tempo e spendere fatica per aiutare chi ne ha veramente bisogno; fare una buona azione per gli altri ma soprattutto per te, per imparare, per crescere.

-La Fede: ”L’associamo alla corda che unisce saldamente il treppiede e permette di dare senso e completezza alla strada, alla comunità e al servizio, raffigurati dai tre paletti, e senza la quale saremmo privi della stabilità che essa apporta alla comunità.” Può lo scautismo vivere senza una religione? Sì, ma non sarebbe la stessa cosa, non ti fermeresti a riflettere -mio caro Rover- al calar della sera davanti ad un fuoco ardente, se hai speso bene il tempo che ti è stato dato nella tua giornata appena passata. Nessun di noi aspira a diventare un santo (o per lo meno la maggior parte), ma la fede è cio che ci unisce sotto uno stesso tetto, oltre le differenze presenti in ognuno di noi, ci spinge verso mete più alte, ci fa capire come l’esempio e non le parole siano la cosa più importante se si vuole lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato. Ti renderai conto, come me ne sono reso conto anche io, che non è mai facile parlare di fede con gli altri, alle riunioni; perché la fede è dentro di noi e la si esprime per lo più agendo: percorrendo l’impervia strada della vita in cordata con i tuoi fratelli Rover, con i tuoi amici al di fuori dello scautismo e con la tua famiglia; sempre disponibile ad accogliere nella tua “fila” chi quella montagna la sta scalando da solo e sta arrancando sotto il peso dello zaino, quello zaino che pesa anche sulle tue spalle: le responsabilità come educatore ad esempio se hai scelto di servire all’interno dell’associazione, la fatica, il disappunto, la serenità, i paesaggi, l’avventura, la felicità. Uno zaino comune a tutti che condiviso non ha più peso.

Ricorda un’ ultima cosa lupetto, esploratore o rover, coccinella, guida o scolta; passerai anni splendidi dentro e al di fuori dello scautismo, conoscerai molte persone e affronterai molte sfide, cerca sempre di dare il meglio di te stesso, impara quando c’è da imparare e sii d’esempio quando tu hai le conoscenze richieste; dai valore a quelle conoscenze. La partenza arriverà anche per te e dovrai guidare da te la tua canoa, non è finito il tuo percorso, il gioco della vita è appena iniziato.

Lepre amichevole (Fornasiero Enrico).

Author: Enrico Fornasiero

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